Compilare un assegno non trasferibile è un’operazione semplice, ma richiede attenzione per evitare errori che potrebbero invalidarlo. Molti lo considerano un gesto ormai raro nell’era digitale, eppure l’assegno rimane uno strumento utile per trasferire somme di denaro in modo sicuro, soprattutto per pagamenti di importo elevato o nei casi in cui non sia possibile utilizzare mezzi elettronici. In questa guida troverai tutte le indicazioni pratiche e i suggerimenti necessari per compilare correttamente un assegno non trasferibile, garantendo così la validità del documento e la sicurezza della transazione.
Come compilare assegno non trasferibile
Compilare un assegno non trasferibile richiede attenzione e precisione, poiché si tratta di uno strumento di pagamento che, se compilato in modo errato, può causare problemi sia al traente (cioè chi emette l’assegno) sia al beneficiario (chi lo riceve). Un assegno non trasferibile, nello specifico, è un titolo di credito che può essere incassato solamente dal beneficiario indicato sul fronte dell’assegno e non può essere girato a terzi, rappresentando così una garanzia aggiuntiva di sicurezza, in particolare per importi superiori alla soglia stabilita dalla legge.
Per prima cosa, è fondamentale che tu abbia a disposizione il libretto degli assegni fornito dalla tua banca, che contiene i moduli prestampati da compilare a mano. Sul fronte dell’assegno, noterai una serie di campi prestabiliti: uno spazio per la data e il luogo di emissione, uno spazio per l’indicazione dell’importo sia in cifre che in lettere, uno spazio dedicato al nome del beneficiario e, infine, uno destinato alla firma del traente.
Inizia compilando il luogo in cui stai emettendo l’assegno: di solito si trova in alto, sulla sinistra. Qui dovrai scrivere la città o il comune. A fianco, va indicata la data di emissione. È importante che la data sia chiara e corretta, dato che da questa decorrono i termini per la presentazione all’incasso (di solito otto giorni se pagabile nello stesso comune, quindici se in un altro comune).
Procedi quindi a compilare l’importo in cifre, nell’apposito spazio preceduto dal simbolo dell’euro. Scrivi la somma il più possibile vicino all’inizio della casella per evitare che qualcuno possa aggiungere cifre. Subito sotto, in uno spazio spesso più lungo, dovrai riportare lo stesso importo in lettere, scrivendolo in modo esteso e chiaro, aggiungendo alla fine la dicitura “euro” e, se necessario, i centesimi (ad esempio: “millecinquecento/00 euro”). Se non ci sono centesimi, è buona pratica tracciare una linea dopo la cifra per impedire che possano essere aggiunti numeri.
Nello spazio riservato al beneficiario, dovrai scrivere il nome e il cognome della persona fisica o la ragione sociale della persona giuridica a cui intendi effettuare il pagamento. È essenziale scrivere in modo leggibile, senza abbreviazioni, e assicurarsi di riportare correttamente i dati. Proprio qui entra in gioco la clausola di non trasferibilità: per legge, tutti gli assegni bancari di importo pari o superiore a 1.000 euro devono essere emessi con la clausola “non trasferibile”, che spesso è già prestampata sul modulo. Se così non fosse, dovrai scriverla tu manualmente, di solito sotto il nome del beneficiario o nello spazio designato, utilizzando la dicitura esatta.
Terminata la compilazione dei dati, resta l’atto più importante: la firma. Questa deve essere apposta nello spazio in basso a destra e deve corrispondere perfettamente alla firma depositata in banca, affinché l’assegno sia valido e possa essere incassato senza problemi. Una firma difforme o non chiara potrebbe infatti causare il rifiuto dell’assegno al momento della presentazione.
È fondamentale evitare correzioni, cancellature o abrasioni. Se dovessi commettere un errore, è consigliabile annullare l’assegno e compilarne uno nuovo. Infine, per ragioni di sicurezza e di tracciabilità, è buona norma annotare sul registro degli assegni gli estremi dell’assegno emesso: data, importo, beneficiario e causale del pagamento.
In conclusione, un assegno non trasferibile, se compilato con attenzione e precisione in tutte le sue parti, rappresenta un mezzo di pagamento sicuro e conforme alle disposizioni di legge. Una corretta compilazione tutela sia chi lo emette sia chi lo riceve, riducendo al minimo il rischio di contestazioni, frodi o ritardi nell’incasso.
Altre Cose da Sapere
Cos’è un assegno non trasferibile?
Un assegno non trasferibile è uno strumento di pagamento che permette di trasferire denaro da un conto bancario a un beneficiario specifico. La clausola “non trasferibile” impedisce che l’assegno venga girato a terzi: solo la persona o l’azienda indicata come beneficiario può incassarlo.
Come si compila correttamente un assegno non trasferibile?
Per compilare correttamente un assegno non trasferibile, segui questi passaggi:
1. Scrivi la data di emissione nell’apposito campo in alto a destra.
2. Inserisci il nome e il cognome (o la ragione sociale) del beneficiario, preceduto dalla dicitura “non trasferibile”, se non già prestampata.
3. Scrivi l’importo in cifre nella casella accanto a “€”.
4. Riporta l’importo in lettere sulla riga sottostante, iniziando dalla sinistra, aggiungendo eventuali centesimi in lettere e barrando lo spazio rimanente.
5. Firma l’assegno in basso a destra.
6. Verifica che tutti i dati siano corretti e leggibili.
Che differenza c’è tra assegno trasferibile e non trasferibile?
Un assegno trasferibile può essere girato a terzi tramite girata, ovvero una firma sul retro dell’assegno. Un assegno non trasferibile, invece, può essere riscosso solo dal beneficiario indicato e non può essere ceduto ad altri.
La dicitura “non trasferibile” deve essere sempre presente?
Sì, per legge (dal 2008), gli assegni bancari di importo pari o superiore a 1.000 euro devono recare la dicitura “non trasferibile”. Alcune banche la includono già prestampata; se manca, è obbligatorio scriverla manualmente.
Cosa succede se emetto un assegno senza la dicitura “non trasferibile”?
Se emetti un assegno di importo pari o superiore a 1.000 euro senza la dicitura “non trasferibile”, rischi una sanzione amministrativa da 3.000 a 50.000 euro. Anche l’istituto bancario può essere sanzionato.
Posso emettere assegni trasferibili per importi inferiori a 1.000 euro?
Sì, ma solo su richiesta esplicita e pagando un’imposta di bollo di 1,50 euro per ogni assegno emesso in forma libera (trasferibile). In ogni caso, per importi pari o superiori a 1.000 euro, la non trasferibilità è obbligatoria.
A chi posso intestare un assegno non trasferibile?
Puoi intestare un assegno non trasferibile a qualsiasi persona fisica o giuridica (azienda, ente, associazione) che abbia la possibilità di incassarlo presso la propria banca.
Cosa devo fare se sbaglio a compilare l’assegno?
Se commetti un errore (ad esempio nell’importo o nel nome del beneficiario), non correggere l’assegno. È consigliabile annullarlo scrivendo “ANNULLATO” e compilarne uno nuovo.
È possibile incassare un assegno non trasferibile senza conto corrente?
No, per incassare un assegno non trasferibile è necessario avere un conto corrente, poiché l’assegno deve essere versato su un conto intestato al beneficiario.
Quanto tempo ho per incassare un assegno non trasferibile?
L’assegno bancario può essere incassato entro 8 giorni dalla data di emissione se pagabile nello stesso comune, oppure entro 15 giorni se in un comune diverso. Dopo questi termini, l’assegno può comunque essere presentato all’incasso, ma la banca può rifiutare il pagamento se il saldo non lo consente.