L’analisi tecnica classica presenta una serie di configurazioni grafiche elementari semplici da individuare e allo stesso tempo potenzialmente adatte ad essere utilizzate nell’ambito dell’attività di trading online sui mercati finanziari. Un trader che opera con le opzioni binarie, al di là dello stile di trading utilizzato, dovrebbe fare molta attenzione a questi pattern, in quanto si tratta di modelli grafici che si ripetono nel tempo e caratterizzati da una buona affidabilità da un punto di vista statistico. Tra questi pattern troviamo anche i cosiddetti gap.
Letteralmente “gap” vuol dire “divario”. In effetti, nel trading si utilizza questo termine per indicare la presenza di un divario tra il prezzo di chiusura e quello di apertura del giorno successivo. In altri termini, il gap indica l’esistenza di un’assenza di contrattazioni tra il prezzo di chiusura e il prezzo di apertura del giorno immediatamente successivo. In realtà, si ha un gap up quando il valore di apertura di oggi è superiore al massimo del giorno prima; con il gap down, invece, il prezzo di apertura è più basso rispetto al minimo del giorno precedente.
A volte, quando si vuole prendere come riferimento i valori di apertura e chiusura, si parla di lap up e di lap down, anche se questa terminologia non è molto diffusa tra i trader delle sale operative. In ogni caso un gap up indica una condizione di ipercomprato del mercato, mentre il gap down di ipervenduto. Solitamente i gap si verificano quando viene rilasciato, a mercati chiusi, un rapporto economico o una notizia di carattere geo-politico particolarmente rilevante.
Da un punto di vista operativo, i gap possono essere utilizzati per fare trading con un rapporto rischio/rendimento spesso molto favorevole. Bisogna ricordare che i gap tendono a essere chiusi. Partendo da questo presupposto, si può andare short quando si verifica un gap up lungo un downtrend e long quando si è in presenza di un gap down lungo un uptrend.