Compilare un assegno postale può sembrare un’operazione semplice, ma richiede attenzione e precisione per evitare errori che potrebbero comprometterne la validità. In questa guida, ti accompagnerò passo dopo passo nella compilazione corretta di un assegno postale, illustrando le informazioni da inserire, le modalità di scrittura e gli accorgimenti utili per garantire una transazione sicura e senza intoppi. Che tu sia alle prime armi o abbia già dimestichezza con questo strumento di pagamento, troverai consigli pratici e dettagli utili per compilare un assegno postale in modo chiaro e conforme alle normative vigenti.

Come compilare un assegno postale​

Compilare un assegno postale è un’operazione che richiede attenzione e precisione, poiché ogni singolo campo deve essere riempito in modo corretto per garantire la validità e la sicurezza dello strumento di pagamento. Prima di iniziare, è fondamentale avere a disposizione l’assegno emesso dal proprio conto corrente postale, una penna a inchiostro indelebile (preferibilmente blu o nera) e i dati del beneficiario, ovvero la persona o l’ente a cui si desidera effettuare il pagamento.

Il primo passo da compiere consiste nell’indicare correttamente il luogo e la data di emissione dell’assegno. Queste informazioni vanno inserite generalmente in alto a destra, dove si trova la dicitura precompilata “Luogo e data”. È importante scrivere il nome della città in cui ci si trova al momento della compilazione e la data completa, preferibilmente con il giorno, il mese (scritto in lettere per evitare equivoci), e l’anno. Ad esempio: “Roma, 10 giugno 2024”. Questo passaggio è essenziale perché determina la validità dell’assegno e ne fissa la scadenza, che, secondo la normativa italiana, è di otto giorni per l’incasso nella stessa piazza e quindici giorni per l’incasso fuori piazza.

Una volta compilata la data, si passa alla sezione centrale, dove va indicato il beneficiario dell’assegno. È fondamentale scrivere, nella riga contrassegnata dalla dicitura “Pagate per questo assegno a” o “A”, il nome e il cognome della persona fisica, oppure la denominazione completa dell’ente, dell’azienda o del professionista a cui si intende effettuare il pagamento. La scrittura deve essere chiara, senza abbreviazioni, e priva di errori o cancellature, in modo da evitare qualsiasi ambiguità che potrebbe ostacolare l’incasso. Un errore comune è quello di lasciare questo spazio in bianco: si tratta di un rischio da evitare assolutamente, perché l’assegno potrebbe essere incassato da chiunque lo trovi.

Successivamente, occorre indicare l’importo da pagare, che va riportato sia in cifre sia in lettere. L’importo in cifre si scrive nell’apposito riquadro, solitamente situato a destra, accanto alla dicitura “€” o “Euro”. Bisogna prestare molta attenzione a scrivere le cifre in modo leggibile, senza spazi tra i numeri e iniziando il più possibile vicino al bordo sinistro del riquadro, per evitare che qualcuno possa aggiungere altre cifre. Ad esempio, per mille euro scriverai “1.000,00”.

L’importo in lettere si scrive nella riga lunga, di solito subito sotto il nome del beneficiario. Anche qui è importante iniziare a scrivere il più vicino possibile al margine sinistro, aggiungendo, se necessario, una barra obliqua o una linea per coprire lo spazio rimanente e impedire aggiunte fraudolente. L’importo in lettere deve riportare anche i centesimi, preceduti dalla parola “euro”. Ad esempio: “mille/00 euro”. Se l’importo include centesimi, si scriverà, ad esempio, “cinquecentoquarantadue/35 euro”. La corrispondenza tra l’importo in cifre e quello in lettere è fondamentale: in caso di differenze, prevale sempre quello scritto in lettere.

Arrivati a questo punto, resta da apporre la propria firma. La firma deve essere identica a quella depositata presso l’ufficio postale all’apertura del conto corrente postale, poiché serve come elemento di autenticazione. Si firma nel riquadro in basso a destra, nello spazio apposito. L’assenza della firma, o una firma difforme, rende l’assegno nullo o comunque non incassabile.

Per quanto riguarda la clausola di non trasferibilità, dal 2008, salvo casi particolari e specifiche condizioni, tutti gli assegni postali superiori a 1.000 euro devono essere emessi con la clausola “non trasferibile”, già prestampata sugli assegni. Ciò significa che solo il beneficiario può incassare l’assegno e non può girarlo ad altri. Se si desidera emettere un assegno trasferibile (sotto i 1.000 euro), occorre richiedere espressamente il modulo agli sportelli postali e pagare l’apposita imposta di bollo.

Al termine della compilazione, è buona norma ricontrollare accuratamente tutti i dati inseriti, per assicurarsi che non vi siano errori, omissioni, cancellature o correzioni. Qualora si commettessero errori, l’assegno va annullato e sostituito con uno nuovo, poiché qualsiasi alterazione può comportare il rifiuto dell’assegno stesso o addirittura problemi di natura legale.

Infine, per motivi di sicurezza e di controllo, è utile annotare sul proprio registro degli assegni il numero progressivo dell’assegno emesso, la data, il nome del beneficiario e l’importo, così da tenere traccia dei pagamenti effettuati ed evitare eventuali contestazioni. Inoltre, in caso di smarrimento o furto, questa annotazione può risultare fondamentale per bloccare tempestivamente l’assegno e tutelarsi da utilizzi fraudolenti.

La corretta compilazione di un assegno postale non è dunque un semplice gesto formale, ma un’operazione che richiede cura e responsabilità, per garantire la sicurezza delle proprie operazioni bancarie e il buon esito dei pagamenti.

Altre Cose da Sapere

Cos’è un assegno postale?
Un assegno postale è uno strumento di pagamento emesso dalle Poste Italiane che consente al titolare di un conto corrente postale di trasferire una somma di denaro a favore di un beneficiario. Può essere utilizzato sia per pagamenti tra privati che tra aziende.

Chi può compilare un assegno postale?
Può compilare un assegno postale il titolare di un conto corrente postale abilitato all’emissione di assegni. In alcuni casi, anche i delegati autorizzati possono compilare e firmare assegni per conto del titolare.

Quali dati sono necessari per compilare correttamente un assegno postale?
Per compilare un assegno postale servono i seguenti dati:
– Data e luogo di emissione
– Importo in cifre
– Importo in lettere
– Nome e cognome (o ragione sociale) del beneficiario
– Firma del traente (chi emette l’assegno)

Dove si trova il numero dell’assegno postale?
Il numero dell’assegno postale si trova generalmente in alto a destra o in basso a sinistra del modulo dell’assegno, ed è composto da una serie di cifre stampate dalla banca o dalle poste.

Come si scrive l’importo in lettere su un assegno postale?
L’importo in lettere va scritto in modo chiaro e leggibile subito dopo la dicitura “Pagate a vista per questo assegno”, partendo dall’estrema sinistra della riga e senza lasciare spazi vuoti per evitare manomissioni. Ad esempio: “Cinquecento/00” per 500 euro.

A chi si può intestare un assegno postale?
Un assegno postale può essere intestato a persone fisiche (nome e cognome) o a persone giuridiche (ragione sociale di un’azienda o ente). È importante scrivere correttamente il nome del beneficiario per evitare problemi nell’incasso.

Si può emettere un assegno postale senza specificare il beneficiario (“al portatore”)?
No, secondo la normativa attuale, non è più possibile emettere assegni postali “al portatore”. Tutti gli assegni devono essere non trasferibili e intestati a un beneficiario identificato.

Quando si deve scrivere la clausola “non trasferibile” sull’assegno postale?
Per importi pari o superiori a 1.000 euro, la clausola “non trasferibile” è obbligatoria e spesso pre-stampata sull’assegno. Per importi inferiori, si può richiedere un carnet di assegni “liberi” (trasferibili), ma solo su esplicita richiesta e previo pagamento di un’imposta di bollo per ciascun assegno.

Cosa succede se si sbaglia a compilare un assegno postale?
Se si commette un errore nella compilazione, l’assegno potrebbe essere rifiutato all’incasso. In caso di errore, è consigliabile annullare l’assegno e compilarne uno nuovo, evitando correzioni o cancellature che potrebbero invalidarlo.

Come si annulla un assegno postale errato?
Per annullare un assegno errato, barrarlo con una linea diagonale e scrivere la parola “ANNULLATO” ben visibile. Conservare l’assegno annullato per eventuali controlli.

Entro quanto tempo deve essere incassato un assegno postale?
Un assegno postale deve essere presentato all’incasso entro 8 giorni se pagabile nello stesso comune in cui è stato emesso, oppure entro 15 giorni se pagabile in un comune diverso. Dopo questi termini, l’assegno può comunque essere incassato, ma il traente può richiedere il blocco del pagamento.

Come si incassa un assegno postale?
Il beneficiario può presentare l’assegno presso un ufficio postale o, se titolare di un conto corrente postale, versarlo direttamente sul proprio conto. È necessario esibire un documento d’identità valido.

Cosa fare se si smarrisce un assegno postale compilato?
In caso di smarrimento, furto o distruzione di un assegno postale, il titolare deve presentare denuncia alle autorità e richiedere il blocco dell’assegno alle Poste Italiane, seguendo la procedura di ammortamento prevista dalla legge.

Qual è la differenza tra assegno postale e bancario?
L’assegno postale viene emesso su un conto corrente postale e può essere incassato solo presso gli uffici postali, mentre l’assegno bancario è emesso su un conto corrente bancario ed è incassabile presso le banche. Entrambi hanno modalità di compilazione simili, ma circuiti diversi.