In analisi tecnica si parla di pattern grafici quando si vuole evidenziare una configurazione grafica ampia, composta da più candele e che richiede solitamente molto tempo per completarsi. Questo concetto è essenziale per effettuare una distinzione rispetto ai pattern di prezzo, dove serve anche soltanto una candela per il completamento di un pattern. Oggi andiamo a studiare un pattern tra i più noti e affidabili dell’analisi tecnica tradizionale, sia nella versione ribassista sia nella versione ribassista. Si tratta del doppio massimo (o double top) e del doppio minimo (o double bottom).
Il doppio massimo, detto anche pattern a M (o top a M) per la sua particolare forma, è una figura di inversione tra le più frequenti ed affidabili. Iniziamo ad osservare graficamente la sua forma più o meno standard allo scopo di comprendere sia le dinamiche alla base del movimento dei prezzi sia le funzionalità operative.
Il doppio massimo può essere ricercato su qualunque time frame, dal monthly chart al daily chart fino a minutaggi più ristretti validi per il trading intraday come il 15 o il 5 minuti. Chiaramente, quanto maggiore sarà l’orizzonte temporale di osservazione tanto più affidabile sarà il pattern. Il doppio massimo si forma lungo un forte trend direzionale rialzista, caratterizzato dalla presenza di volumi via via sempre maggiori e/o di candele ad ampio range positive che segnalano la presenza di grande forza relativa. In questo contesto si forma il primo massimo (1° top nella figura), che in quel momento rappresenta semplicemente un nuovo picco del trend rialzista. Successivamente i prezzi iniziano quella che sembra una normale correzione fisiologica del trend in atto, onde evitare una pericolosa situazione di ipercomprato. La discesa dei prezzi si arresta su una zona di supporto che permette una pronta risalita con una ripresa del trend primario. I prezzi si avvicinano così al 1° top. A questo punto il pattern ribassista può concretizzarsi in uno dei modi seguenti (escludendo il breakout con proiseguimento del trend al rialzo):
1- nuovo top leggermente più alto del 1° top;
2- un 2° top leggermente più basso del 1° top.
Nel primo caso, vuol dire che il breakout avvenuto ma con bassi volumi. Senza il carburante necessario per proseguire la corsa rialzista, viene a configurarsi la cosiddetta bull trap (o trappola per Tori, cioè per compratori). Nel secondo caso, invece, l’indicazione è ancora più esplicita: la forza che aveva contraddistinto il trend rialzista in precedenza ora viene a mancare, tanto che i prezzi non sono in grado nemmeno di andare oltre il 1° top. La formazione del 2° top non completa ancora il pattern. A questo punto, senza più la spinta propulsiva dei grandi compratori e con le sorti del bullish trend in mano soltanto ai piccoli trader sottocapitalizzati, i prezzi possono iniziare a scendere con maggiore impeto e raggiungere innanzitutto la precedente zona di supporto. Questo è un momento fondamentale per le sorti del trend. La rottura ribassista del supporto provoca il deterioramento definitivo del bullish trend e apre la strada a un ribasso molto più consistente con l’inizio di un trend ribassista durevole. A seguito del perforamento del supporto avviene spesso un tenativo dei compratori di ripristinare il vecchio trend rialzista. Così abbiamo la formazione di un pullback, tuttavia molto timido e senza grosse pretese che va a impattare sull’ex supporto ora diventato resistenza (return move). Da questo momento in poi, la strada per il ribasso è libera da ulteriori ostacoli e può così iniziare una forte discesa delle quotazioni.
Andiamo a vedere un esempio pratico, studiando tra i vari case study possibili quello dell’argento su base daily. Questo caso vede la formazione di un secondo top appena inferiore al primo, una rottura esplosiva del supporto e un return move tanto veloce quanto improduttivo con la candela daily successiva a quella di rottura del supporto. Da notare anche il calcolo del possibile primo target: si traccia una retta dal punto di rottura del supporto verso il basso di una grandezza pari alla distanza tra il primo top e il supporto.
Andiamo ora a studiare il doppio minimo, detto anche pattern a W (o bottom a W). E’ esattamente la versione opposta al double top, ma chiaramente ora parliamo della versione rialzista del pattern. Possiamo andare subito ad analizzare una tipica formazione di doppio minimo con la sua caratteristica particolare di avere la forma a W. Inseriamo anche l’obiettivo di prezzo da raggiungere in caso di attivazione del pattern.
Il 1° bottom si forma all’insegna del trend ribassista principale con volumi in aumento e/o con la presenza di candele di espansione del range negative. Da questi livelli parte quella che sembra semplicemente una fisiologica correzione del trend che si arresta in una zona di resistenza. Successivamente riparte il bearish trend dirigendosi nuovamente verso i precedenti minimi di periodo. Tuttavia, non c’è più la debolezza del trend precedente e si forma un 2° bottom:
1- più basso di quello precedente;
2- più alto di quello precedente.
Nel primo caso viene a configurarsi la cosiddetta bear trap, cioè una trappola per Orsi (o per venditori). Si è formato un minimo più basso del 1° bottom, ma senza ulteriori approfondimenti al ribasso. Nel secondo caso, invece, il 2° bottom più alto di quello precedente dimostra l’incapacità del trend ribassista di riprendere la stessa marcia verso il basso che lo aveva contraddistinto in passato. Da questi livelli i prezzi si muovono in direzione della resistenza: il breakout della stessa apre la strada all’inizio di un trend rialzista robusto e, quindi, all’inversione del trend ribassista. Di solito, a seguito del breakout della resistenza, avviene un return move, cioè un test dell’ex resistenza ora supporto. Da qui i prezzi rimbalzano nuovamente e a questo punto il trend rialzista nato dal doppio minimo può estendersi con forza.
Bisogna ricordare che nella pratica operativa, possono configurarsi anche massimi/minimi multipli. Infatti, non sono rare anche situazioni in cui si formano tripli massimi oppure tripli minimi o addirittura basi da quattro o più massimi o minimi. Il concetto di fondo resta in ogni caso quello espresso per il doppio massimo e per il doppio minimo. Ciò vale anche per il successivo sfruttamento operativo del pattern.