Lo scoppio della crisi dei mutui subprime a partire da agosto 2007 ha evidenziato la vulnerabilità del sistema finanziario alle crisi, che da questa data hanno iniziato a ripetersi con una certa frequenza.

Fare trading nei periodi di maggiore incertezza, e soprattutto quando imperversano crisi di natura economica, finanziaria o politica, è di sicuro il momento meno opportuno per i trader in quanto il repentino aumento della volatilità sui mercati deteriora sensibilmente il quadro tecnico e di conseguenza è più difficile trovare dei trend direzionali definiti e lineari. Prima di addentrarci nella parte più tecnica dell’argomento, direi di procedere con una prefazione fondamentale che riprende i concetti basilari dell’analisi intermarket. In un mercato globalizzato come quello attuale, la correlazione fra strumenti finanziari diversi tra loro è molto elevata e quasi sempre è legata a doppio filo con il sentiment degli operatori.

Il contesto di mercato tradizionale è quello in cui gli investitori hanno campo libero per acquistare strumenti rischiosi, come azioni, derivati, materie prime e altri strumenti speculativi (azioni e valute di paesi emergenti, high-yield e junk bond e così via), completando poi il proprio portfolio con asset meno rischiosi (titoli di stato in primis). Quando, invece, il mercato si innervosisce per rumors o notizie negative legate all’andamento dell’economia (globale o di singoli stati), a problemi di debito pubblico degli stati, a contesti geo-politici potenzialmente esplosivi, il sentiment passa velocemente da uno stato di euforia a un altro di depressione e panico. L’incertezza provoca il fly-to-quality, cioè i flussi di denaro si spostano velocemente verso strumenti low risk come i titoli di stato, valute rifugio (dollaro, yen, franco svizzero) e metalli preziosi (come alternativa alle valute a corso forzoso). Questo è il punto di partenza per capire i movimenti del mercato quando avviene un passaggio da un contesto di positività a un altro di incertezza.

Da un punto di vista del trading operativo, è possibile prendere posizione prima che si scateni il panico sul mercato attraverso la visuallizzazione di alcuni pattern della candlestick analysis in grado di identificare un potenziale punto di svolta del mercato. I pattern di prezzo da analizzare sono diversi, ma tutti hanno la stessa capacità di anticipare un’inversione del mercato. Le candele più note sono la doji e le cosiddette “high-wave”. La candela doji presenta un’apertura coincidente con la chiusura, che così identifica un quadro di incertezza sulla direzione da prendere in futuro. Quindi, la doji non ha un corpo (o real body) o al massimo è presente un corpo con una distanza tra apertura e chiusura davvero millimetrica. Infatti, quasi sempre la doji ha la forma di una croce sul grafico. Quando appare una doji, il mercato potrebbe essere a punto di svolta soprattutto a seguito della formazione di una long candle in linea con il trend principale. In questi casi è probabile che la forza del trend si sia esaurita anticipando un’inversione.

In base alla forma che assume, la doji prende vari nomi come gravestone doji, dragonfly doji, ma soprattutto long-legged doji. Quest’ultima è perfetta per visualizzare un contesto di incertezza del mercato, in quanto presenta delle shadows (sia quella superiore che quella inferiore) molto pronunciate che simboleggiano chiaramente che il mercato è estremamente volatile ma non riesce a prendere una direzionee precisa. Questa forma particolare di doji viene anche chiamata high-wave candle, quando l’apertura e la chiusura non sono coincidenti ma la loro distanza è tale da formare un piccolo corpo.

Per identificare una svolta del mercato può essere ancora più utile la comparsa di una serie di candele consecutive con le varie forme della doji. In questi casi, è soltanto una questione di tempo prima dell’esplosione definitiva della volatilità che dovrebbe spalancare le porte a un nuovo trend direzionale nel verso opposto a quello precedente. Andiamo a vedere un esempio grafico relativo al tasso di cambio euro/dollaro su base daily (giornaliera). Possiamo notare, nella zona evidenziata con l’ellipse gialla, la presenza di quattro candele di indecisione che evidenziano il nervosismo del mercato sui massimi di periodo. La prima candela delle quattro di incertezza completa un harami top, succesivamente compaiono due long-legged doji e una high-wave candle prima dell’esplosione definitiva della volatilità. Bisogna ricordare che in caso di panico sul mercato, l’esplosione di volatilità che fa seguito al periodo di incertezza può provocare una veloce discesa dei prezzi in grado di vanificare in pochi giorni i guadagni ottenuti nei mesi precedenti.