Entriamo oggi in un livello piu’ profondo e piu’ strategico di come gestisco le strategie di uscita dalle posizioni relative alle opzioni coperte. La bella notizia, che forse puo’ sembrare incredibile e’ che con le opzioni coperte ci sono solo una manciata di “manovre” o scenari possibili che possono determinare l’ uscita e quindi l’esito finale di un operazione. Tutte controllabili da noi. Una volta imparati i passaggi che descrivo non rimangono spazi bianchi nell’ operare con questo strumento. Niente caso . Niente panico. Nessuna improvvisazione. Solo matematica. Quello che fa la differenza come sempre stara’ solo nella quanta precisione si mette nel curare questi passaggi.

Andiamo quindi a parlare di exit strategy per opzioni call coperte. Per chi non ha assolutamente un idea di cosa sono le covered call, potete fare riferimento agli articoli precedenti che trovate sotto la categoria: opzioni. Ci tengo a precisare che questo e’ il mio approccio, ma che ne esistono tantissimi ed ognuno e’ libero di adattare il proprio metodo secondo le proprie necessita’ ed aspettative. Quanto sperimentato negli ultimi tre mesi da me e’ stato redditizio quindi questo significa solo un’unica cosa: ripetere! Noiosamente ripetere!

L’ albero delle strategie possibili di uscita si dividono in due categorie principali legate essenzialmente al quando uscire da una posizione. In ciascuna categoria ci sono delle sotto exit strategy che uso:

uscita precedentemente al venerdi’ in cui decade l’ opzione
non agisco
regola del 10% rolling down, rolling up
regola del 20%, rolling down, rolling up
uscita durante il venerdi in cui l’ opzione decade
roll out and up or down
roll out
non agisco
Queste sono sostanzialmente le sei azioni razionalmente possibili per ogni scenario di mercato. Partiamo dalla strategie che applico durante le 4 settimane che precedono il venerdi’ in cui decade l’ opzione. Innanzitutto io scelgo di vendere opzioni coperte che scadono in 4 o 5 settimane per due ragioni: uno, mi creo un entrata mensile. La seconda ragione e’ piu’ tecnica ma per renderla molto semplice vi basta sapere che il valore del premio di un opzione tende ad andare a zero piu’ il termine si avvicina. In pratica la componente “tempo” che crea valore nel premio si “prosciuga” col passare dei giorni . L’ altra parte del valore che costituisce il premio e’ detta valore intrinseco e non e’ altro che la differenza tra lo strike e il prezzo reale dell azione sottostante. Vendere opzioni a 4 o 5 settimane fa si che il tempo lavora a nostro favore abbattendo il premio dell’ opzione.

Come sfuttare quindi questo fattore nelle settimane precedenti la scadenza del termine? Io uso due approcci che possiamo chiamare regola del 20% e del 10%. Oggi descrivo la regola del 20% . Se durante le prime due settimane il premio dell’ opzione scende al 20% del premio a cui io ho venduto l’ opzione, allora io ricompero’ la stessa opzione per poi rivenderla ad un altro premio ( piu’ alto) generando un entrata aggiuntiva sullo stesso mese. Complicato? Faccio un esempio pratico e vedrete che e’ i guadagni chiariscono le idee! ( le cifre sono tutte teoirche per poter spiegare)

Al primo di marzo compro 100 azioni di MCD a 98$
Vendo 1 contratto ( opzione) che scade 4 settimane dopo, il 27/03 con uno strike price a 101$.
Premio ricevuto 1.15$ che per 100 azioni ( 1 contratto controlla 100 azioni) fa un guadagno di 115$ o 1.17% sui 98$ investiti.
Passano dieci giorni il valore di MCD scende e di conseguenza anche il premio dell’ opzione va giu’ ed arriva a 0.23$
Decido quindi di ricomprare indietro la mia opzione che mi costera’ dunque 0.23$ x 100 = 23$. Ricomprando sto quindi perdendo 23$.
A questo punto non sono piu’ obbligato a cedere le mie azioni perche’ ho ripreso la mia opzione.
Ora, per aumentare i miei guadagni mensili vado a scegliere una nuova opzione ad un nuovo strike. Scelgo di vendere nuovamente 1 contratto call MCD che scade sempre il 27 ma ad uno strike di 99$. Il premio che ricevo e’ di 0.97$. Si dice in gergo che ho fatto un rolling down.
Ricapitoliamo dunque: ho guadagnato 115$ sulla vendita della prima opzione (+115$), ho speso per ricomprare la stessa opzione 23$ ( -23$) ed infine ho rivenduto sullo stesso mese una nuova opzione per 97$ (+97$) quindi ho realizzato un profitto sulle opzioni di 115-23+97= 189$
189$ in relazione al mio investimento di 98$ iniziali rappresentano un guadagno del 1.92% . Il 27 di marzo la seconda opzione scade ed io saro’ libero di ripetere sul nuovo mese lo stesso processo.
Naturalmente alla fine del mese vado a vedere a che prezzo chiudera’ MCD. Se il valore si sara’ attestato sotto i 99$ allora terro’ il mio premio. Se invece il prezo sara’ arrivato diciamo a 100$ , terro’ sempre il premio e le mie azioni mi verranno tolte dal conto, pagate ad un valore di 99$ ( il prezzo a cui mi sono impegnato nello strike price dell’ opzione). Questo cosa significa? Che oltre ai gia’ intascati 189$ andro’ ad aggiungere il guadagno sulla differenza del prezzo delle azioni di MCD. 99$- 98$= 1$ x100= 100$ ovvero un guadagno aggiuntivo dell’ 1.02%. Quindi la bottom line del mese diventa che ho guadagnato 289$ ( 189$ dalle opzioni + 100$ dalle azioni) ovvero un bel 2.94% di ritorno che annualizzato ( se ripetessi tutti i mesi…) farebbe piu’ del 35% ! ….Ah e non ho calcolato i dividendi del 3.5% che paga ad oggi McDonalds su base annua!

Anche nel caso di un mese in cui diciamo che MCD avesse chiuso sotto il mio prezzo di acquisto di 98$, le opzioni avrebbero lavorato a mio favore smorzando la flessione del prezzo. In ogni caso ho prodotto cash flow. Ma quanto lavoro c’e’ dietro? Questo lungo calcolo in realta’ si riassume in circa 10 minuti di lavoro in un mese. Moltiplicatelo per 10 azioni ( anziche’ solo MCD) e per un numero di contrati maggiore ( caso mai 2, 3, 4…. contratti) avrete speso forse un paio d’ore al mese ma avrete un abbondante stipendio senza andare a lavorare per nessuno!

Come potete vedere al di la di come si muove il mercato il mio approccio rimane freddo e matematico. Conoscendo ed avendo chiare delle strategie di uscita, non solo miglioriamo i profitti, ma si possono ridurre le perdite anche del 50% ! Per adesso mi fermo qui per non mettere troppa carne al fuoco e lasciar sedimentare questo primo argomento.